Ultimamente, mi imbatto sempre più spesso in articoli che paragonano la maglia allo yoga, che decantano liste vip di sferruzzatori e sferruzzatrici (Russel Crowe non è capace, sapevatelo!!), dove si parla di "nonnine che fanno la calzetta".
Con tutto il rispetto per le nostre ave, bravissime precorritrici di quest'arte, nel 2015 la maglia ha molti più significati e si avvale di tante risorse in più rispetto al passato.
Chi lavora a maglia: non più solo persone anziane, ma donne e uomini di ogni età. Ebbene si: all'estero praticano questa nobilissima arte anche tanti uomini, si spera che pian piano anche in Italia tutto ciò possa essere visto come una pratica normale e non un fenomeno da circo!
Internet come risorsa: dai pattern, ai filati, alle fonti di ispirazione, sul web è possibile trovare materiali e schemi che fino a qualche anno fa era impossibile trovare nella nostra città.
Internet come salotto: sul web è possibile partecipare a dei kal (knit along, veri e propri salotti virtuali nei quali si lavora contemporaneamente allo stesso progetto, aiutandosi e scambiando opinioni), ma anche trovare dei gruppi dove è possibile imparare tecniche sempre nuove. Sui social (facebook, ravelry, instagram sono solo alcuni) si possono condividere le foto dei propri lavori, rendendoli magari più visibili utilizzando i giusti hashtag.
Knit cafè: in tutte le maggiori città italiane, e pian piano anche nelle più piccine, è possibile venire a conoscenza di incontri organizzati per lavorare a maglia in compagnia, magari davanti ad un the caldo e ad una fetta di torta. In questo modo si conoscono persone con la nostra stessa passione, con le quali scambiarsi trucchi e segreti del "mestiere".
Cosa realizziamo: dalle "calzette" (belle e colorate), ai maglioni (non più informi, ma sagomati), ai regali di Natale per amici e parenti, agli scialli di ogni genere e foggia (vi hanno detto che gli scialli non sono mai abbastanza??). Ma si può lavorare a maglia anche per chi è meno fortunato, realizzando magari corredini per bimbi nati pretermine per
Cuore di Maglia, chemocaps per chi si sottopone a terapie oncologiche per
Quello che ho o cappelli per migranti per
Tanto di cappello.
Quindi emancipatevi e non stupitevi se in ristorante vedete una ragazza che, finito di cenare, si mette a lavorare a maglia: se tu puoi bere un mirto o fumare una sigaretta, perché lei non può sferruzzare mentre chiacchiera con i suoi amici?? :)
ps grazie a Battaglia, che a sua insaputa ha ideato il titolo di questo post!!