martedì 27 ottobre 2015

Il Mystery Kal dell'anno: The Doodler.

L'autunno, tra le varie cose belle, porta il tanto atteso Mystery Shawl Kal di Stephen West.
E' un evento che le seguaci del geniale designer (tra le quali mi inserisco anche io, con occhietti sognanti) aspettano con trepidazione da mesi e mesi, se non dalla fine di quello dell'anno prima!
Io avevo approfittato a giugno di un'amica che doveva andare da Loop a Londra e mi ero fatta prendere queste:


Quanto è bello scoprire che i colori da me scelti sono fedeli alle indicazioni che ha dato lui??
Infatti servono tre matasse fingering: tre colori che siano solidi o semisolidi con al massimo uno solo variegato e che deve essere identificato come colore A, il colore A e quello C devono essere molto decisi, il B può essere più soft, ovviamente devono differenziarsi bene l'uno dall'altro per poter spiccare tutti poi nello scialle.
Il pattern verrà spezzettato in quattro clue, che verranno rilasciati uno per volta il 6, 13, 20 e 27 novembre.

Qui è possibile acquistare il pattern.
Qui il gruppo Ravelry ufficiale e qui la sezione italiana.

E' tutto pronto per il cast on??

giovedì 22 ottobre 2015

Maglia 2.0

Ultimamente, mi imbatto sempre più spesso in articoli che paragonano la maglia allo yoga, che decantano liste vip di sferruzzatori e sferruzzatrici (Russel Crowe non è capace, sapevatelo!!), dove si parla di "nonnine che fanno la calzetta".
Con tutto il rispetto per le nostre ave, bravissime precorritrici di quest'arte, nel 2015 la maglia ha molti più significati e si avvale di tante risorse in più rispetto al passato.

Chi lavora a maglia: non più solo persone anziane, ma donne e uomini di ogni età. Ebbene si: all'estero praticano questa nobilissima arte anche tanti uomini, si spera che pian piano anche in Italia tutto ciò possa essere visto come una pratica normale e non un fenomeno da circo!

Internet come risorsa: dai pattern, ai filati, alle fonti di ispirazione, sul web è possibile trovare materiali e schemi che fino a qualche anno fa era impossibile trovare nella nostra città.



Internet come salotto: sul web è possibile partecipare a dei kal (knit along, veri e propri salotti virtuali nei quali si lavora contemporaneamente allo stesso progetto, aiutandosi e scambiando opinioni), ma anche trovare dei gruppi dove è possibile imparare tecniche sempre nuove. Sui social (facebook, ravelry, instagram sono solo alcuni) si possono condividere le foto dei propri lavori, rendendoli magari più visibili utilizzando i giusti hashtag.

Knit cafè: in tutte le maggiori città italiane, e pian piano anche nelle più piccine, è possibile venire a conoscenza di incontri organizzati per lavorare a maglia in compagnia, magari davanti ad un the caldo e ad  una fetta di torta. In questo modo si conoscono persone con la nostra stessa passione, con le quali scambiarsi trucchi e segreti del "mestiere".


Cosa realizziamo: dalle "calzette" (belle e colorate), ai maglioni (non più informi, ma sagomati), ai regali di Natale per amici e parenti, agli scialli di ogni genere e foggia (vi hanno detto che gli scialli non sono mai abbastanza??). Ma si può lavorare a maglia anche per chi è meno fortunato, realizzando magari corredini per bimbi nati pretermine per Cuore di Maglia, chemocaps per chi si sottopone a terapie oncologiche per Quello che ho o cappelli per migranti per Tanto di cappello.



Quindi emancipatevi e non stupitevi se in ristorante vedete una ragazza che, finito di cenare, si mette a lavorare a maglia: se tu puoi bere un mirto o fumare una sigaretta, perché lei non può sferruzzare mentre chiacchiera con i suoi amici?? :)
ps grazie a Battaglia, che a sua insaputa ha ideato il titolo di questo post!!